La trasformazione dell’energia solare
L’energia solare può essere trasformata in:
energia termica (per riscaldare gli spazi abitativi);
energia elettrica (per illuminare gli ambienti e per far funzionare gli elettrodomestici).
I pannelli solari
La trasformazione dell’energia solare in energia termica avviene attraverso l’uso di pannelli solari che, posti sul tetto di un’abitazione, catturano i raggi solari anche in condizioni di cielo nuvoloso. I pannelli solari contengono un liquido che, scaldato dall’energia solare, trasferisce il proprio calore all’acqua calda sanitaria accumulata in un bollitore, la quale è successivamente convogliata nella rete domestica.
I pannelli fotovoltaici
La trasformazione dell’energia solare in energia elettrica avviene attraverso l’uso di pannelli fotovoltaici, anch’essi esposti all’irraggiamento solare. All’interno dell’impianto fotovoltaico, l’energia solare diventa corrente continua che un inverter trasforma poi in corrente alternata pronta ad essere trasferita nella rete condominiale. L’energia elettrica prodotta in eccesso viene immessa nella rete pubblica, con una conseguente deduzione dei costi dalla bolletta di chi l’ha ceduta.
L’isolamento termoacustico
Il comfort termoacustico di un’abitazione dipende innanzitutto dalla qualità delle sue pareti e dei suoi solai.
L’isolamento termico
L’isolamento termico si traduce in risparmio energetico e, quindi, economico, nonché in un’iniziativa a tutela dell’ambiente, poiché l’energia non consumata non deve essere prodotta e limitando la produzione di energia si riduce la produzione di sostanze inquinanti.
Al fine di minimizzare la dispersione del calore, oltre che l’aggressività delle onde sonore, per la muratura portante perimetrale di ogni abitazione progettata dalla EFAR s.r.l. si prevede l’uso di laterizi porizzati rivestiti di pannelli termoacustici e resi perfettamente resistenti agli urti. I laterizi porizzati hanno caratteristiche termoisolanti più elevate rispetto ai laterizi normali.
L’applicazione di un rivestimento “a cappotto” consente l’eliminazione dei ponti termici, ossia i punti della muratura in cui c’è una maggiore dispersione di calore e dove le muffe si formano con più facilità.
Gli spessori isolanti utilizzati per la riduzione delle dispersioni termiche, sono prevalentemente naturali (es. lana di vetro e lana di roccia).
Per isolare dal freddo e dall’umidità i locali posti al pianoterra, gli edifici non poggiano direttamente sul terreno, ma su un pavimento galleggiante posto al di sopra di un vespaio aerato (igloo) in pvc.
L’isolamento acustico
I rumori domestici sono spesso causa di malesseri fisici, di malumore e di litigi tra condomini. Per attenuare i rumori da impatto e da calpestio tra i vari piani e i rumori trasmessi per via aerea dagli ambienti attigui o dall’esterno, le costruzioni EFAR sono equipaggiate con isolanti acustici che garantiscono un eccellente comfort abitativo. Per esempio, per evitare che i rumori vengano trasmessi dalle pareti al solaio, sotto ogni parete viene posta una striscia di polietilene che isola acusticamente la parete dal solaio.
Per smorzare i rumori che la pavimentazione trasmette ai locali sottostanti, i solai sono dotati di un materassino in poliestere/polietilene.
L’assenza di “buchi acustici” nelle murature dimostra che gli immobili EFAR sono, comunque, realizzati con tecniche di posa dai risultati eccellenti.
I serramenti sono dotati di guarnizioni che ne consentono la chiusura ermetica. I vetri, di natura bassoemissiva, sono formati da due doppie lastre che racchiudono un gas in grado di arrestare la dispersione di calore e di isolare dai rumori esterni.
Sempre per contribuire all’isolamento acustico, gli impianti idraulici sono provvisti di sistemi fonoassorbenti e fonoisolanti che insonorizzano le tubazioni di scarico. Ad essere dotato di un silenziatore acustico è anche il foro di ventilazione previsto per il ricambio d’aria e l’evacuazione delle sostanze nocive prodotte dalle combustioni che avvengono in cucina.
Ulteriori dettagli tecnici
Andando dall’esterno verso l’interno, le pareti perimetrali che contraddistinguono gli immobili EFAR sono costituite da:
una muratura esterna in laterizi porizzati e malta, rivestita da due strati di intonaco (uno esterno di facciata, l’altro interno di rinzaffo);
uno spessore isolante;
una muratura interna in laterizi porizzati e malta (dagli 8 ai 12 cm di spessore).
Inoltre, per evitare la formazione di muffe, le travi ed i pilastri in cemento armato sono protetti da un pannello isolante in polistirene.
Le pareti divisorie sono costituite dalla stessa sequenza di strati, con l’unica differenza che i laterizi non sono forati ma semipieni.
In prossimità di una scala, le pareti divisorie sono caratterizzate da:
una muratura in cemento armato dal lato della scala;
uno spessore isolante;
una muratura interna in laterizi porizzati e malta (dagli 8 ai 12 cm di spessore).
Il tetto ventilato
Che sia realizzato in legno o in laterizi e cemento, anche il tetto contribuisce al mantenimento del comfort abitativo, poiché oltre a proteggere gli ambienti dagli agenti atmosferici, li difende dal caldo e dal freddo. In particolar modo, il tetto ventilato costruito dalla EFAR è caratterizzato da un sistema di ventilazione che riduce il calore prodotto dall’irraggiamento solare e che smaltisce rapidamente l’umidità accumulatasi negli interni.
Si tratta di un tetto in mattoni termoisolanti che nasconde al suo interno guaine impermeabilizzanti e pannelli termoisolanti, tutti protetti da materiali traspiranti che contrastano il deterioramento provocato dal vapore acqueo.
Il riscaldamento radiante
Conformemente agli obiettivi di soddisfazione del cliente e per un maggiore benessere degli inquilini, in fase di progettazione il team Emiliani cerca di predisporre le proprie costruzioni per l’installazione di impianti di climatizzazione di tipo radiante (ovvero a pavimento), considerati più vantaggiosi rispetto ai tradizionali termosifoni perché consentono di distribuire il calore in maniera più omogenea e di riscaldare l’acqua delle tubazioni a una temperatura più bassa, con un conseguente risparmio di metano.
La ventilazione meccanica controllata
In fase di progettazione, il team Emiliani cerca anche di predisporre le proprie costruzioni per l’installazione di impianti VMC nei locali in cui l’aria è solitamente più viziata (bagno, cucina, palestra o semplicemente vani sprovvisti di finestre).
Spesso accade che, per mantenere costante la temperatura dei locali abitati, le finestre vengano aperte pochissimo, impedendo all’aria di rinnovarsi. Ricca di umidità e di sostanze dannose per l’organismo, l’aria viziata diventa causa di condensa, muffe e malattie.
Con la ventilazione meccanica controllata, l’aria all’interno delle abitazioni può essere mantenuta fresca e salubre, senza dover aprire le finestre e senza sprechi di energia. Passando attraverso delle bocchette, l’aria viziata viene aspirata ed espulsa all’esterno, mentre l’aria pulita proveniente dall’esterno viene introdotta nell’ambiente ad una temperatura adeguata alla stagione.
La ventilazione meccanica controllata permette, dunque, di rinnovare l’aria all’interno degli ambienti, mantenendo ottimali e costanti sia la temperatura che l’umidità, e scongiurando in tal modo la formazione di condensa e di muffe.
Il recupero delle acque meteoriche
Ogni volta che tiriamo lo sciacquone del water consumiamo dai 4 ai 9 litri di acqua. Se consideriamo che, di media, ognuno di noi compie questo gesto 5 volte al giorno, i litri d’acqua consumati ogni giorno da una famiglia di quattro persone sarebbero circa 140.
Il recupero dell’acqua piovana o di altre precipitazioni permette di limitare i consumi idrici e lo spreco di acqua potabile. Le acque meteoriche recuperate possono essere, infatti, utilizzate come acqua di servizio (cassette di cacciata dei wc, lavatrici, impianti di irrigazione) senza alcun rischio igienico. Inoltre, essendo per natura demineralizzata, l’acqua piovana riduce gli interventi di manutenzione solitamente necessari per il buon funzionamento delle lavatrici.
L’acqua che cade sui tetti e sulle terrazze delle abitazioni viene raccolta all’interno di serbatoi interrati e poi reimpiegata per integrare la rete idrica, dove rimane comunque separata dall’acqua potabile.